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          Quali sono gli appuntamenti periodici consigliati per mantenere 
          il cane e il gatto in salute?
          • 
          In quali casi è consigliata la sterilizzazione e quando 
          farla? 
          • 
          Quando fare accoppiare la cagna e come scegliere il maschio? 
           
          • 
          Gravidanza 
          • 
          Che cosa è il Microchip? 
          • 
          Cosa si intende per displasia dell’anca?  
          • 
          Mal d’auto  
          • 
          Perchè alcuni cani mangiano le feci 
          • 
          Quali sono i sintomi del colpo di calore nel cane?
          • 
          Cenni di terapia Medica 
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          Varie 
        
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          Quali sono gli appuntamenti periodici consigliati per mantenere il cane 
          e il gatto in salute? 
        
          1. vaccinazioni: servono per la prevenzione delle principali malattie 
          infettive tramite un’iniezione. Nel cane sono previsti in genere 
          2-3 appuntamenti annuali, mentre nel gatto 1-2, per l’intero arco 
          di vita dell’animale. Rappresentano anche l’occasione per 
          una visita completa e per chiedere chiarimenti o consigli al veterinario.
        
         2. Leishmania: malattia protozoaria con incidenza altissima nella 
          zona di Roma nei confronti della quale non esiste un vaccino. Il contagio 
          da un cane all’altro avviene tramite un vettore, il flebotomo, 
          una sorta di piccola zanzara presente nel periodo estivo. Una diagnosi 
          precoce dell’infezione consente migliori possibilità terapeutiche 
          soprattutto se ancora non sono comparsi sintomi evidenziabili dal proprietario, 
          di conseguenza si consiglia di eseguire un test, tramite prelievo di 
          sangue, alla fine della stagione (ottobre, novembre).
        
        
           
            |  |  | 
           
            | Flebotomo | Cane con Leishmania | 
        
         
          3. Malattie da puntura di zecca: le zecche rappresentano dei vettori 
          di numerose malattie infettive, anche in questo caso è consigliato 
          un prelievo del sangue per testare la positività o meno nei confronti 
          di tali agenti infettivi nel periodo di ottobre novembre.
        
        
         4. Filariosi Cardiopolmonare: tale malattia infestiva sembra non essere 
          ancora diffusa nel territorio di Roma in quanto il contagio avviene 
          tramite una puntura di una particolare zanzara non presente nella nostra 
          provincia. Se però il cane viene portato nelle regioni dove vive 
          il vettore (nord Italia e Toscana) è necessario eseguire una 
          profilassi con appositi medicinali.
        
        
         
          5. Esame delle feci: soprattutto nei soggetti che vivono all’aperto, 
          circa ogni sei mesi, è necessario verificare la presenza di parassiti 
          gastro-intestinali con un semplice esame delle feci.
          6. Esami del sangue di base: come le persone, anche i nostri animali 
          dovrebbero sottoporsi periodicamente ad analisi del sangue, per evidenziare 
          eventuali stadi patologici ancora in fase subclinica o asintomatica. 
          Si consiglia, trascorsi i primi 6-7 anni di vita, un controllo annuale 
          del sangue.
        
        • 
          In quali casi è consigliata la sterilizzazione e quando farla? 
          
        
        • Femmine: se il proprietario ha deciso di non voler far accoppiare 
          il suo animale è sempre consigliata la sterilizzazione. Le motivazioni 
          sono sia di carattere medico, come la prevenzione di tumori mammari 
          o patologie proprie dell’utero o del’ovaio, (tra l’altro 
          molto frequenti nei soggetti anziani), che pratiche, quali evitare la 
          comparsa di perdite di sangue tipiche del calore o la tendenza ad assecondare 
          l’istinto dell’accoppiamento. Il periodo migliore per la 
          sterilizzazione delle cagne è l’età prepubere, quindi 
          nei primi 6-7 mesi di vita.
          • cani maschi: non ci sono particolari vantaggi o indicazioni 
          nell’eseguire la castrazione e in genere si ricorre a tale intervento 
          o per motivi terapeutici (tumori testicolari, patologie prostatiche, 
          ecc.) o in corso di particolari terapie comportamentali o motivi pratici.
          • gatto maschio: in genere si ricorre, nei soggetti non destinati 
          alla riproduzione, sistematicamente alla castrazione per vari motivi 
          fra cui marcatura del territorio tramite urina, tendenza all’allontanarsi 
          da casa alla ricerca della femmina e maggiore possibilità di 
          contagio nei confronti di malattie infettive (Fiv, Felv, Fip)
        
        Quando 
          fare accoppiare la cagna e come scegliere il maschio? 
        Si consiglia di non fare mai accoppiare la femmina al primo calore 
          e non oltre i 5-6 anni di vita con variabilità in base alle razze. 
          Per quanto riguarda la scelta del maschio non è necessario che 
          sia della stessa razza della femmina ma abbia caratteristiche morfologiche 
          simili soprattutto peso corporeo. L’accoppiamento dovrebbe avvenire 
          nel territorio del maschio, mentre il periodo migliore può essere 
          evidenziato dal veterinario tramite un tampone vaginale e in genere 
          coincide con la fine delle perdite ematiche e dura una decina di giorni.
        Gravidanza
          
          Durata: Cagna 58-63 giorni; Gatta 58-63 giorni; coniglio 30-33 giorni; 
          furetto 41-43 giorni
        
        
         
          Durante la gravidanza possono essere effettuate indagini diagnostiche 
          quali l’ecografia e il veterinario saprà consigliarti l’alimentazione 
          più idonea.
        Che 
          cosa è il Microchip?
          
          Il microchip è lo strumento tramite il quale, una volta inserito, 
          assegna un codice identificativo all’animale rilevabile con un 
          apposito lettore. Tale codice viene registrato all’interno di 
          un’anagrafe telematica e ad esso corrisponderanno i dati del proprietario.
          L’iscrizione all’anagrafe canina è obbligatoria e 
          si effettua nelle ASL territoriali o presso i veterinari accreditati 
          previo pagamento di un bollettino postale.
          L’iscrizione all’anagrafe canina consente, in caso di smarrimento 
          del cane, di rintracciare rapidamente il proprietario.
        
          
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        Cosa 
          si intende per displasia dell’anca?
          
          Si definisce come malattia congenita a componente ereditaria 
          caratterizzata da uno sviluppo anomalo dell’articolazione coxo-femorale 
          che ha come conseguenza una cattiva contenzione della testa del femore 
          nell’acetabolo.
          La malattia è iscritta nella “lista dei vizi redibitori” 
          cioè la possibilità di restituire il cane all’allevatore 
          qualora il problema si evidenzi in tempi adeguati.
          La displasia evolve rapidamente verso un’artrosi dell’anca. 
          Seppure la displasia sia stata praticamente riconosciuta in tutte le 
          razze canine, essa è tuttavia molto più frequente e preoccupante 
          nei cani di grande taglia a rapido sviluppo (mettere link).
          La displasia, nelle razze predisposte è oggetto di un programma 
          di eradicazione fondato su un sistematico controllo radiologico.
          La sintomatologia più frequente si evidenzia con: andatura anomala 
          “ondeggiante”, garretti chiusi e rifiuto al trotto, rifiuto 
          al salto, zoppia più o meno costante.
          La displasia può essere diagnosticata radiologicamente molto 
          presto, verso l’età di 5/6 mesi, la lastra va fatta secondo 
          uno standar preciso con il cane anestetizzato.
          Una diagnosi precoce consente di raggiungere migliori risultati terapeutici
        
        
           
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            | RX Bacino | Cane con Displasia | 
        
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          Mal d’auto
          
          I cani che accusano malessere in macchina possono risentire del movimento 
          stesso della vettura o perché sono spaventati da qualche componente 
          del viaggiare in macchina, tra cui l’allontanarsi da casa, il 
          traffico, il rumore ed altro.
          Si dovrebbe portare spesso i cuccioli a fare brevi tragitti in macchina.
          E’ preferibile che i primi viaggi siano di breve durata, assicurandosi 
          che gli animali abbiano lo stomaco vuoto prima di partire.
          le prime volte i cuccioli vanno facilmente incontro ad episodi di vomito 
          ed è un errore interrompere il viaggio e riportare il cane a 
          casa non appena si inizia ad evidenziare ipersalivazione e vomito, è 
          molto meglio cercare di distrarlo o rilassarlo.
          Se il cucciolo non sbava o se la salivazione e il vomito si interrompono, 
          si può offrire al cucciolo un giocattolo da mordicchiare.
          Si dovrebbe imparare ad associare comportamenti piacevoli e rilassamento 
          al trasporto in macchina.
          Nei casi più difficili o in soggetti ormai adulti si consiglia 
          di portare l’animale sull’automobile quando non è 
          in moto ed essere incoraggiati a salirvi sopra e a sedersi come parte 
          del gioco. Se lo fanno senza disagio dovrebbero ricevere un bocconcino.
          Il proprietario dovrebbe esercitarsi su questo punto più volte 
          al giorno e quando il cane sarà a proprio agio cominciare ad 
          effettuare piccoli spostamenti.
          È buona norma, comunque, non somministrare cibo nelle 6-8 ore 
          che precedono il viaggio in macchina, non permettere al cane di mettere 
          la testa fuori dal finestrino, se il viaggio è lungo dissetarlo 
          spesso e fermarsi almeno ogni 2 ore per permettere all’animale 
          di sgranchirsi ed eventualmente fare i bisogni.
          Per i soggetti che manifestano stati di paura eccessivi o mal d’auto 
          grave si consiglia di consultare il veterinario di fiducia che potrà 
          apportare una corretta terapia farmacologia per ovviare a tali problematiche.
        
        
         
        Perchè alcuni cani mangiano le feci ? 
        
Per un cane mangiare le proprie feci o quelle di altri animali, non 
          è una pratica tanto anormale, trovandole anzi addirittura appetibili 
          o necessarie in taluni casi: le cause di un comportamento per noi così 
          rivoltante possono essere molteplici. 
          In un cane giovane il fenomeno è spesso più frequente 
          e non deve preoccupare, mentre se persiste in un cane adulto può 
          essere utile rintracciarne le cause. Fondamentalmente, il cane trova 
          negli escrementi la presenza di principi nutritivi mal digeriti come 
          sostanze grasse, fibre muscolari o amido che risultano alimenti a lui 
          molto graditi. Queste sostanze si possono trovare nelle feci per diversi 
          motivi, molto spesso per problemi di malassorbimento o maldigestione 
          che possono verificarsi in presenza di numerosi parassiti digestivi, 
          l'azione dei quali è di ostacolo all'assimilazione dei principi 
          alimentari che quindi ritroviamo negli escrementi. In tale caso, un 
          semplice esame delle feci può fornire indicazioni utili riguardo 
          alla necessità di intervenire con un trattamento sverminante. 
          Altre cause che possono determinare la presenza di elementi indigeriti 
          nelle feci possono essere date da deficit enzimatici di origine pancreatica, 
          epato-biliare o intestinale, oppure gastriti croniche che portano il 
          cane a leccare o ingerire qualsiasi sostanza non commestibile tra cui 
          anche le feci, oppure una cattiva assimilazione dell'alimento a causa 
          di mangimi poco digeribili o di scarsa qualità.
          Anche la noia, lo stress o la costrizione per troppo tempo in un ambiente 
          chiuso possono avere il medesimo effetto, come anche problemi legati 
          alla gerarchia nei quali i cani sottomessi tendono a ingerire le proprie 
          feci per far scomparire ogni traccia olfattiva del proprio passaggio. 
          La coprofagia, come comportamento materno, è inoltre assolutamente 
          normale, in quanto la madre ingerisce le feci dei cuccioli per tenere 
          puliti loro e l'ambiente, anche se poi da normale l'atteggiamento può 
          sfociare in vizioso. Anche l'uomo, inoltre, può contribuire a 
          rafforzare tale comportamento, sbagliando nel rimproverare il cane quando 
          defeca in luoghi a lui non graditi e, spingendolo così a tentare 
          di far sparire la prova del misfatto il più presto possibile, 
          ingerendola.
          
          COME RISOLVERE IL PROBLEMA
          Per cercare di risolvere il problema, il proprietario dovrebbe fornire 
          un’alternativa al cane, in modo che possa indirizzare su di essa 
          le energie impiegate nella coprofagia. 
          - Può quindi essere utile l’introduzione di giochi che 
          servano come arricchimento ambientale (es. palline che rilasciano del 
          cibo). 
          - Andrebbe inoltre insegnato al cane il comando”lascia”, 
          in modo che il proprietario possa prevenire questo comportamento inappropriato, 
          riuscendo ad avere un controllo completo sul cane. 
          - In certi casi può esser utile anche impedire l’accesso 
          alle feci (per es. tenendo il cane legato al guinzaglio durante le passeggiate), 
          almeno per un periodo limitato di tempo, in modo che possa abbandonare 
          questo tipo di comportamento. 
          - Può contribuire a eliminare il problema anche l’impiego 
          di metodi che tendano a scoraggiare il cane dall’annusare e ricercare 
          gli escrementi. A tale scopo si utilizzano pepe e altre sostanza irritanti 
          che, posizionate sulle feci, provocano al cane irritazione e starnuti 
          non appena entra in contatto con esse.
        
        Quali 
          sono i sintomi del colpo di calore nel cane?
          
          Il colpo di calore colpisce anche i nostri amici animali e, anche per 
          loro, può essere molto pericoloso in quanto la loro termoregolazione 
          è assai ridotta poiché la loro possibilità di sudare 
          è scarsissima. Cani e gatti sono animali omeotermi, hanno cioè 
          una temperatura corporea stabile, indipendentemente dalla temperatura 
          dell'ambiente: se si trovano in un ambiente molto freddo scattano meccanismi 
          di termoregolazione che stimolano l'organismo dell'animale a produrre 
          più calore e a ridurre la dispersione; se si trovano in un ambiente 
          caldo questi meccanismi cercheranno di dissipare il calore corporeo 
          riportando la temperatura allo standard della propria specie. Questo 
          sistema però funziona solo entro certi limiti e può predisporre 
          l'animale ad un inadeguato controllo della dispersione, soprattutto 
          nelle seguenti condizioni:
        Eccessiva temperatura dell'ambiente in cui si trova l'animale 
          Scarsa ventilazione 
          Pelo molto folto 
          Mancanza di acqua a disposizione 
          Sovrappeso o obesità 
          Età avanzata o cuccioli 
          Animali con naso 'schiacciato' (bulldog, carlini, gatti persiani, boxer 
          ecc.)
          Questi fattori, da soli o associati tra loro possono far innalzare la 
          temperatura dell'animale in modo estremo facendo salire la temperatura 
          causando i tipici sintomi del colpo di calore:
        Respirazione accelerata 
          Aumento del battito cardiaco 
          Arrossamento delle mucose orali 
          Agitazione
          Cosa fare in presenza di un colpo di calore? L'obiettivo è quello 
          di abbassare la temperatura del corpo dell'animale quindi:
        Bagnatelo con acqua fredda o avvolgetelo con asciugamani bagnati e 
          frequentemente rinfrescati (evitate però di immergerlo in una 
          vasca di acqua fredda o ghiacciata perché la vasocostrizione 
          non permetterà la corretta dispersione di calore) 
          Mettete l'animale in un ambiente ben aerato e possibilmente fresco 
          Portatelo al più vicino pronto soccorso veterinario 
          Se potete misurate la temperatura rettale (in condizioni normali è 
          intorno ai 39°C)
        
        
         
        
        
          CENNI 
          DI TERAPIA MEDICA
          
          • Come Somministrare una Compressa
        Chi possiede un cane o un gatto si troverà almeno una volta 
          durante il corso della loro vita a somministrargli una compressa, anche 
          se si trattasse di un semplice antielmintico.
          Nel cane esistono 2 metodi per somministrare una compressa: il primo 
          è molto semplice e consiste nell’ ingannare il nostro amico 
          con del cibo estremamente appetibile ( formaggio, affettati ) all’ 
          interno del quale abbiamo nascosto il farmaco, è bene offrirgli 
          per primo un boccone "vuoto", lui lo assaporerà provandone 
          il gusto e se è di suo gradimento ingoierà avidamente 
          il secondo boccone con la compressa senza neanche masticarlo.
          Alcuni cani sono diffidenti e di gusti difficili quindi per somministrargli 
          il farmaco dovremo forzatamente mettergli la compressa in bocca,ecco 
          come comportarsi: con la meno destra teniamo tra medio e pollice la 
          compressa con la mano sinistra afferriamo la mascella superiore premendo 
          con l’indice e il pollice sulle labbra subito dietro i canini. 
          Appena si apre la fessura orale con l’indice della mano destra 
          abbassiamo la mandibola e con un movimento rapido e deciso spingiamo 
          la compressa in fondo alla bocca alla base della lingua. A questo punto 
          chiudiamogli la bocca tenendo il tartufo rivolto verso l’ atro 
          e stimoliamo la deglutizione massaggiandogli delicatamente la gola avendo 
          cura di tenere sempre chiusa la bocca del cane.
          E’ bene verificare sempre che abbia realmente deglutito la medicina, 
          spesso quando il cane ingoia si lecca la punta del naso con la lingua.
          
          • Come Somministrare uno Sciroppo
        Per somministrare uno sciroppo o qualsiasi altra formulazione liquida 
          il modo migliore e quello di utilizzare una normale siringa da iniezione 
          alla quale avremo tolto l’ago e caricata con la dose del farmaco 
          richiesta.
          Con la mano destra impugnamo la siringa con la sinistra tiriamo l’ 
          angolo labiale in modo da formare una piccola sacca nella quale depositeremo 
          il nostro farmaco.
        N.B: ATTENZIONE PERCHE' QUANDO SI SOMMINISTRA UN FARMACO PER BOCCA 
          AL NOSTRO ANIMALE SI PUO' RISCHIARE DI VENIRE MORSI E' PER QUESTO CHE 
          CONSIGLIAMO DI STRINGERE FORTE LE LABBRE SUI CANINI CON INDICE E POLLICE, 
          IN MODO QUASI DI "AVVOLGERLI" COSI’ CHE SE IL CANE DOVESSE 
          SERRARE LE MASCELLE SI MORDEREBBE LE LABBRA DA SOLO ALLENTANDO LA PRESA
          
          • Come somministrare altri Farmaci
          
          Collirio o pomata oftalmica
          
          Se il nostro amico ha bisogno di una terapia oculare con un collirio 
          o una pomata oftalmica forse avremo qualche difficoltà perché 
          si tratta di una regione molto sensibile e lui opporrà sicuramente 
          resistenza, quindi in questo caso è fondamentale essere decisi 
          ma soprattutto calmi.
          Come procedere: dopo avere pulito l'occhio sollevare la testa del cane 
          tenendo il muso tra il pollice e l'indice ed abbassare la palpebra inferiore 
          con il dito medio, con l'altra mano tenere il collirio e lasciar cadere 
          le gocce necessarie.
          Se invece del collirio è stata prescritta una pomata, depositare 
          la quantità di pomata necessaria all’ interno della rima 
          palpebrale inferiore.
        Farmaci auricolari
        Generalmente si tratta di formulazioni in gocce, raramente in creme 
          o pomate. Per far si che il medicamento riesca a raggiungere la sua 
          sede è necessario applicare il prodotto nel condotto uditivo 
          e non sul suo margine esterno o addirittura semplicemente sulla faccia 
          interna del padiglione auricolare.
          Il metodo giusto consiste nell’ afferrare con una mano l’ 
          orecchio e sollevarlo verso l’ alto, in modo da esteriorizzare 
          il condotto uditivo e di rendervi maggiormente facile l’ accesso 
          del dosatore,con l’ altra mano depositare il farmaco e infine 
          massaggiare vigorosamente per alcuni secondi la base dell’ orecchio 
          in modo da facilitare la discesa del prodotto in profondità.
        Pomate o Spray
        In caso di dermatiti localizzate o altre lesioni il veterinario può 
          prescrivere una terapia locale a base di pomate, creme o spray.
          In alcune circostanze può rendersi necessario tosare la regione 
          interessata o tutto il corpo per permettere al principio attivo di venir 
          assorbito dalla cute.
          Una volta effettuata la terapia è importante non far leccare 
          l’animale per almeno 20 minuti per permettere al farmaco di agire, 
          si può cercare di distrarlo dandogli il pasto, portandolo fuori 
          per la passeggiata o giocandoci per il tempo necessario, se non ostante 
          i nostri sforzi continuasse a leccarsi sarà necessario mettere 
          un particolare collare a forma di imbuto ideato appositamente per lo 
          scopo (Collare Elisabettiano)
        Come effettuare un'Iniezione Intramuscolare
        Potrebbe capitare di dover effettuare a casa tale operazione, il nostro 
          amico ha bisogno di una terapia prolungata con farmaci iniettabili o 
          perché bisogna agire con tempestività in condizioni di 
          emergenza.
          La tecnica di inoculazione intramuscolare potrebbe essere rischiosa 
          se eseguita erroneamente quindi il nostro consiglio, se siete alle prime 
          armi è di farla effettuare da un veterinario.
          Vediamo la tecnica nel dettaglio:
        1. caricare il farmaco nella siringa avendo cura di far fuoriuscire 
          tutta l’ aria
        2. individuare il sito di intervento parte posteriore della coscia, 
          a metà altezza fra il bacino ed il ginocchio, ove vi sono delle 
          grandi masse muscolari
        3. farsi aiutare da qualcuno per tenere fermo l’ animale, vi 
          consigliamo di posizionarlo su un fianco così da poterlo contenere 
          meglio
        4. disinfettare la parte
        5. con mano ferma infilare lentamente l’ ago mantenendo un angolo 
          di 45° con il piano cutaneo
        6. aspirare prima di inoculare per verificare di non essere in un vaso 
          ematico
        7. se l’aspirazione è negativa inoculare lentamente
        8. estrarre l’ ago e massaggiare la parte
        Ricordarsi che qualsiasi medicina da somministrare al cane deve essere 
          stata prescritta dal veterinario.
        
          Come effettuare un'Iniezione Sottocutanea
        Si tratta di una tecnica rapida e indolore, se si seguono semplici 
          regole è di facile applicazione ed è quasi possibile arrecare 
          danno all’ animale.
          Come agire:
        1. individuazione del punto di inoculo: regione del collo o meglio 
          tutta la regione dorsale, per capirci tutta la cute che riveste la gabbia 
          toracica 
        2. pulire la parte con un batuffolo di cotone con alcool
        3. sollevare con una mano un lembo di cute fino a creare una plica 
          di circa 5-10 cm di altezza
        4. con l’ altra mano impugnare la siringa e inserire l’ 
          ago nella plica avendo cura di mantenerlo parallelo al piano orizzontale
        5. iniettare il farmaco senza particolare cura nel mantenere una velocità 
          adeguata di inoculo. Se trovate resistenza o vedete uscire liquido basta 
          indietreggiare leggermente con l’ago
        N.B.: è importante agire con fermezza e decisione perché 
          l’animale potrebbe avvertire la vostra insicurezza e reagire rendendo 
          difficoltosa l’operazione, se si tratta della prima volta per 
          voi ma soprattutto non conoscete le reazioni del vostro amico il nostro 
          consiglio è di utilizzare una museruola o un laccio per evitare 
          di farvi mordere
          
          Come effettuare una Flebo Sottocutanea
        Potrebbe capitare che il veterinario ritenga opportuno effettuare una 
          terapia reidratante in presenza di particolari stati morbosi.
          Un metodo molto usato consiste nel “depositare” fluidi nel 
          sottocute dei nostri animali che è molto abbondante e permette 
          di assorbire lentamente grosse quantità di liquido.
          Generalmente è una tecnica che effettua il Veterinario in day-hospital, 
          inserendo nel sottocute un ago di grosso calibro connesso al deflussore 
          e alla soluzione reidratante, il liquido iniettato si accumulerà 
          nel punto di inoculo formando una grossa” bolla” che verrà 
          completamente riassorbita nell’ arco delle 24 ore.
         
        Come misurare la temperatura
        Nei cani e nei gatti adulti la temperatura corporea normale oscilla 
          fra 38-38,5°C, nei cuccioli fra 38,5-39°C, con variazioni di 
          centesimi di grado in base alla temperatura esterna e allo stato di 
          agitazione dell’ animale, ad esempio non bisognerà preoccuparsi 
          se misurando la temperatura al nostro cane dopo una corsa nei mesi estivi, 
          all’ora di pranzo il termometro segnasse 39,5°-40°!
          Per questa operazione ci occorre un termometro, tipo quello per i bambini, 
          lubrificare il bulbo del termometro con della vaselina od olio d'oliva, 
          sollevare la coda del cane inserire l'estremità nell'orifizio 
          anale ( inserire 1,5 cm di termometro ). Leggere la temperatura dopo 
          1-2 minuti.
        IMPORTANTE: se durante la manovra trovate resistenza a far progredire 
          il termometro non forzare,ma attendere qualche secondo che il cane rilassi 
          lo sfintere. 
        Vi consigliamo di effettuare il rilievo al mattino,lontano dai pasti 
          e non dopo una corsa od una passeggiata. 
        
        
         
        
        VARIE
          
          Come costruire una museruola di fortuna
          
          Con un nastro, una fettuccia o un pezzo di stoffa sufficientemente lunga 
          ( minimo un metro ), fate un anello con un nodo semplice a metà 
          del laccio e giratelo attorno alla bocca stringendolo a circa metà 
          del muso, giratelo poi verso il basso in modo da stringere un’ 
          altro nodo sotto il mento, tirate le estremità e annodatele dietro 
          le orecchie all’ altezza della nuca.
          La museruola non sarà efficace se i nodi non sono ben stretti, 
          agite con sicurezza senza aver paura di far male all’ animale, 
          altrimenti potrebbe essere lui a far male a voi!
        Norme generali di igiene per la convivenza con gli animali da compagnia
        Le principali norme per l'igiene della convivenza con gli animali riguardano:
        • cura dell’igiene e della salute dell’animale
          • igiene del contatto personale con l’animale
          • igiene dell’alimentazione dell’animale
          • igiene delle deiezioni (feci, urine) dell’animale 
          • lotta al randagismo di cani e gatti.
         
        • Cura dell'igiene e della salute dell'animale
          
          Quando si tiene un animale, bisogna assumersi la responsabilità 
          delle cura della sua igiene e della sua salute. In particolare si è 
          vista la necessità di :
        1. sverminare cani e gatti (ricorrere al veterinario);
          2. sottoporre i cani alle vaccinazioni prescritte per legge (es. antirabbica 
          nelle zone a rischio) e consigliate dal veterinario (es. leptospirosi);
          3. ricorrere al veterinario quando gli animali hanno disturbi, per chiarirne 
          la causa e poter curare l’animale e ridurre i rischi per l’uomo 
          nel caso si tratti di zoonosi.
        • Igiene del contatto personale con l'animale
          
          Poiché anche un animale sano può essere portatore di malattie 
          per l’uomo, occorre che i contatti con gli animali avvengano rispettando 
          alcune norme di igiene. In ogni contatto personale con animali, si deve 
          tener conto che la saliva, il pelo, le unghie possono essere contaminati 
          da microbi e uova di parassiti pericolosi per l’uomo, soprattutto 
          se ingeriti. Così è assolutamente antigienico baciare 
          gli animali o lasciarsi leccare, specie sul viso, o portare le mani 
          alla bocca dopo averli toccati. Lavarsi bene le mani dopo aver giocato 
          con il cane o altri animali è una norma semplice e generalmente 
          efficace. Particolarmente i bambini che giocano con gli animali devono 
          essere abituati a rispettare queste regole perché sono proprio 
          i bambini a correre i rischi maggiori.
          Inoltre è importante che gli animali abbiano i loro “oggetti 
          personali”, così da non mangiare nei recipienti dell’uomo 
          o dormire su letti e divani .
        
          • Igiene dell'alimentazione dell'animale
          
          Gli animali domestici contraggono molte delle malattie pericolose anche 
          per l’uomo mangiando cibi non sani. Per questo motivo occorre 
          dare agli animali solo latte confezionato o latte bollito, carni o frattaglie 
          solo ben cotte e non somministrare agli animali ritagli di carne cruda, 
          come si fa di solito cucinando. Le verdure e la frutta devono essere 
          ben lavate o cotte. In generale per gli animali domestici si devono 
          osservare le stesse norme igieniche che valgono per l’uomo. Inoltre 
          gli animali devono essere sorvegliati per evitare che bevano acque luride 
          o mangino rifiuti o feci di altri animali: se questo vizio è 
          insistente può darsi che derivi dalla mancanza nella dieta di 
          sali minerali, che è meglio integrare.
        • Igiene delle deiezioni dell'animale
        
        
        
          Molte sono le malattie che si trasmettono con le urine e soprattutto 
          con le feci degli animali da compagnia (toxoplasmosi, larva migrans 
          cutanea e viscerale, leptospirosi, salmonellosi). Il proprietario degli 
          animali deve conoscere il rischio che le feci dell'animale rappresentano, 
          specie per i bambini che giocano. Poche precauzioni possono evitare 
          malattie e conseguenze anche gravi, soprattutto per i bambini (es, perdita 
          della vista per toxocariasi).
          La cosa migliore sarebbe raccogliere ed eliminare le feci, oppure che 
          i cani potessero disporre di ampi spazi appositi nei parchi; poiché 
          questo non è sempre realizzabile, la soluzione più pratica 
          è che i cani sporchino sulla strada, sotto lo scalino del marciapiede. 
          Le feci vanno quindi raccolte in sacchetti di plastica ed allontanate.